Visioni, opere d’arte, danza, musica. Presso la Sala Murat in piazza del Ferrarese a Bari, il brand De Mura organizza una mostra frutto dell’interazione tra artisti, designer e pezzi unici di arredamento con l’obiettivo di dimostrare come l’arte contemporanea possa reinterpretare preziosi oggetti d’arredo destinati a sopravvivere a chi li possiede.
“La ricerca di un linguaggio di sintesi tra design e arte è il nostro obiettivo. Perché il design oggi è diventato troppo autoreferenziale, troppo ammiccante al fashion e al glamour, poco attento a agli elementi che invece lo avevano contraddistinto negli Anni Cinquanta e Sessanta, ovvero estetica, materiali e funzionalità.
Nella collezione De Mura l’arte e il mobile si uniscono e si fondono.
Se l’opera d’arte ha l’ambizione di sopravvivere all’artista, anche il mobile può avere la velleità di sopravvivere al designer purché abbia rigore estetico, qualità dei materiali, lavorazione accurata. E anche personalità, che lo renderà un veicolo di memoria per il futuro, differenziandolo per questo dal prodotto industriale. Penso alle credenze che abbiamo ereditato dai nostri nonni: quei mobili ci parlano di loro, ci raccontano la loro storia”.